Emergenza mare: cosa stanno vivendo i nostri pesci?

I pesci purtroppo, da diversi anni ormai a questa parte, sono costretti a cibarsi dei rifiuti e delle microplastiche diffuse. L’Unione Europea si sta orientando da tempo per cercare di contrastare l’inquinamento in acqua ma, purtroppo, indispensabile è anche l’impegno dei governi e di tutti i consumatori. Dopo i cambiamenti climatici, quella dei rifiuti in mare è un’emergenza senza precedenti: sono stati individuati 22 chili di plastica nello stomaco di un capodoglio femmina, individuata a fine marzo morta a in Sardegna. Rifiuti di ogni tipologia, dai pezzi di metallo al vetro, vengono individuati in mare o perché gettati dai cittadini o perché trasportati dal vento direttamente dalla discarica. Una volta giunti in mare, oltre a ridursi in microplastiche, vengono erroneamente sostituiti dai pesci come cibo. La plastica rappresenta senza dubbio l’81% dei rifiuti totali del mare, per quanto riguarda i rifiuti monitorati: ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie e 50 bottiglie di plastica. Cosa possiamo dunque fare per ridurre questo problema?

Il ruolo dell’Italia

Nella faida aperta tra uomo e ambiente, l’Italia deve attivarsi svolgendo un ruolo importante. Purtroppo la nostra leadership non è sufficiente: siamo stati i primi ad inserire in Europa il bando per le shopper di plastica, abbiamo previsto la direttiva sui cotton fioc di plastica e su tutte le microplastiche relative ai cosmetici. Purtroppo però tutto questo non basta, bisogna in tutto e per tutto adottare metodi più ambiziosi. Bisogna avviare una campagna di promozione a 360 sulla ricerca dell’economia circolare, aumentare dunque l’efficacia e la qualità della raccolta differenziata , orientare i consumatori a prevenire i rifiuti e ad evitare l’abuso della plastica. Bisogna spingere il Parlamento ad approvare il prima possibile il disegno “Salvamare”, pensato dal ministro dell’ambiente Costa e bisogna raccontare alle persone cosa sta succedendo nei nostri oceani.

L’impegno quotidiano: la raccolta differenziata

Se da un lato esistono sistemi di monitoraggio efficaci sulla gestione dei rifiuti, come il mud per i rifiuti, nei confronti del quale Nova Ecologica può dare supporto,  dall’altro il nostro quotidiano diventa lo scenario più adatto per combattere la cattiva gestione dei rifiuti. Grazie alla raccolta differenziata è possibile aiutare il nostro pianeta ad ottimizzare le sue risorse, diminuendo l’inquinamento in maniera drastica. Con questo sistema di raccolta, è possibile classificare i rifiuti urbani, sulla base del materiale, per poi orientarli alla giusta tipologia di riciclaggio. La gestione integrata dei rifiuti può fare la differenza, può dare un contributo significativo alla lotta ai cambiamenti climatici.