Quando si parla di vino soprattutto in Italia, subito riecheggiano nella mente cene per celebrare matrimoni, eventi importanti, ma anche gli indimenticabili pranzi a casa della nonna. Il vino in Italia è tradizione, è cultura ed è un universo in cui si combinano gusto ed eleganza, ma anche costumi, leggende come quella celebre del Dio Bacco (per i greci Dioniso), storie e pratiche antiche. Come per ogni nicchia anche quella del vino ha i propri codici, i propri vocaboli e ovviamente i propri accessori, vediamone due che ogni amante di vino o produttore dovrebbe assolutamente avere per impreziosire le degustazioni con amici e parenti.
La cantina per conservare i propri vini
Parlando di vino l’aspetto della conservazione è un elemento da non sottovalutare. Per gli antichi romani era l’apoteca, una sorta di ripostiglio, il luogo in cui si conservava questa bevanda millenaria. Certo chi ha un vigneto e una propria produzione di vino avrà senza alcun dubbio la propria apoteca, ma questo luogo è importante anche per chi invece il vino lo ama, e ne ha la passione, e vuole conservarlo al meglio per gustarne tutte le qualità. In epoca moderna questo luogo ha preso diversi nomi, da cantinetta vino a cantina, o ancora cantinola, ma può essere chiamata, cercata e trovata altresì con i nomi di canova, enoteca, tinaia, e per estensione anche scantinato. La cantina, o apoteca deve rispettare diverse caratteristiche per far sì che il vino si mantenga al meglio. I principali requisiti di una cantinetta per il vino sono i seguenti:
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Vibrazioni: questo luogo deve essere predisposto in uno spazio privo di vibrazioni e soprattutto lontano da traffico, passaggi di treni e metropolitane.
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Umidità: forse non tutti sanno cosa sia l’igrometro. Questo strumento è fondamentale per una buona tenuta del vino perché serve a rilevare l’umidità relativa presente nell’aria. Uno spazio che deve conservare il vino deve necessariamente presentare un’umidità relativa nell’aria del 70 o 80 per cento. Ciò è imprescindibile per far sé che il tappo non faccia fuoriuscire la bevanda, che ovviamente quando è coricata si trova dal lato del tappo. Altro aspetto fondamentale per il mantenimento del livello ottimale di umidità è il suolo. Infatti il suolo deve essere in argilla o in ghiaia, e non deve essere pavimentato. Infatti argilla e ghiaia aiutano l’ambiente a creare l’umidità giusta;
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Luce: non è di certo un caso che sia le apoteche dei romani, sia gli attuali scantinati e cantine siano luoghi per lo più sotterranei. La luce è infatti un altro requisito indispensabile per conservare al meglio il nostro vino, o le bottiglie acquistate. In realtà si dovrebbe per correttezza dire il “buio”, perché è proprio di buio che questa bevanda millenaria ha bisogno per mantenere inalterate tutte le sue proprietà. Se i francesi, altro popolo esperto nel produrre vini pregiati, hanno inventato il termine goût de lumière, letteralmente tradotto “al gusto di luce”, per indicare un vino esposto alla luce, un motivo ci sarà.
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Temperatura: ecco il quarto e ultimo, ma non per importanza, requisito per avere una cantina perfettamente efficiente. Parliamo della temperatura che può essere variabile a seconda del tipo di vino da conservare. La temperatura ideale è intorno ai 10°-12°, e quindi la cantina andrebbe costruita almeno a quattro metri sotto il livello del suolo, a meno che non si opti per una cantinetta vino con temperatura regolabile.
I sottobicchieri, quel piccolo dettaglio da tavola che fa la differenza
L’amante del vino vuole degustare la prelibatezza di questa bevanda, e dare attenzione e cura a ogni singolo gesto. In questo approccio diventa importante ogni dettaglio, dal calice, al tipo di sottobicchiere. I sottobicchieri eleganti possono in effetti dare un tocco in più non soltanto alla degustazione del vino, ma anche all’estetica della tavola, e all’evento intero. Bere del vino in compagnia è sinonimo di aggregazione e di affetto. Basta pensare al suono dell’apertura di una bottiglia di vino, che fa subito “famiglia”, e stimola l’udito e la vista prima ancora che il gusto. Ecco l’esperienza del buon bere, e del degustare un buon calice di vino parte prima dagli altri sensi, come udito, olfatto, vista, e dettagli come i sottobicchieri possono davvero fare la differenza, e confermare quanto di buono troveranno i nostri ospiti, amici o parenti all’interno del calice.